Selva castanile
Bagnadüü-Mülitt, area rinata
di Fausta Pezzoli-Vedova
Un piccolo mondo antico, testimone di una passata civiltà contadina, è stato ripristinato dal Patriziato di Moghegno tramite un importante intervento di valorizzazione forestale, culturale e paesaggistica che ha comportato la rimessa "a nuovo" di un'area di circa 2,3 ettari di terreno. Gli interventi hanno riguardato la potatura di 119 alberi di castagno, lavori attuati dall'Azienda forestale di Avegno con la consulenza dell'Ufficio forestale di Cevio diretto da Thomas Schiesser; l'assetto di oltre 400 metri lineari di muri a secco, la creazione di un ontaneto e il ripristino di due mulini, dei sette presenti sul luogo; uno dei quali è stato dotato di tutte le attrezzature originali per essere funzionante. L'area in questione "Bagnadüü-Mülitt" è ubicata ad alcune centinaia di metri dalle ultime case abitate, appena a monte della strada che porta a Lodano ed è raggiungibile in 10 minuti a piedi. Il progetto - studio Geocasa di Francesco Gilardi - si affianca ad altri oggetti di cultura rurale presenti a Moghegno: forno a legna, torbe e grà; un insieme che si auspica, come evidenziato da Severino Rianda, presidente del Patriziato «abbia a creare un valore aggiunto e portare alla creazione di un percorso didattico sulla castagna». La gestione del comparto è garantita dalla famiglia Yerli proprietaria dell'azienda agricola ai Mülitt confinante con l'area ripristinata. Molta gente ha voluto essere presente all'inaugurazione avvenuta sabato pomeriggio. A prendere la parola, oltre ai già citati Rianda, Schiesser e Gilardi anche il sindaco di Maggia Aron Piezzi, Fausto Fornera (Sezione Enti locali), Tiziano Zanetti (presidente Alpa), Thomas Meyer L'inaugurazione e Raffaella Bobst.
Testimoni dell'antica civiltà contadina
In 200 all'inaugurazione dei lavori di recupero e valorizzazione di parte del patrimonio forestale, culturale e paesaggistico. Il progetto "Valorizzazione forestale, culturale, paesaggistica della zona Bagnadüü-Mulitt", risale al 2008, presentato dall'allora Amministrazione patriziale. Sabato i lavori sono stati inaugurati alla presenza di circa 200 persone, fra cui diverse autorità: il consigliere agli Stati Fabio Abate, il presidente dell'ALPA, Tiziano Zanetti, il capo degli Enti locali, Elio Genazzi, il sindaco Aron Piezzi, i granconsiglieri Giacomo Garzoli e Aldo Pedroni, e il presidente del Consiglio comunale Ettore Vanoni. C'è stata la visita dell'intera zona interessata al progetto: selva castanile, ontaneto, mulini e muri a secco. Al termine il presidente, Severino Rianda, ha espresso la soddisfazione dell'Ufficio patriziale per l'importante realizzazione, in parte già terminata nel 2011 quando la selva e l'ontaneto sono stati consegnati ai gestori Violaine e Gilbert Yerli, proprietari dell'azienda agricola "Ai Mulitt". «Il castagneto rivitalizzato ci riporta alla civiltà contadina del passato, che rivive ogni anno con l'apertura della grà per le scolaresche», ha rilevato Rianda aggiungendo il valore paesaggistico dei 400 metri di muri a secco recuperati e ringraziando l'Associazione artigiani valmaggesi per il dono fatto al patriziato di due dei sette mulini esistenti, ora riattivati, con la dimostrazione della macinatura. Soddisfazione anche perché l'investimento globale (430 mila franchi) è stato rispettato, salvo un piccolo sorpasso per il restauro dei mulini. I ringraziamenti sono andati ai finanziatori e ai collaboratori e, fra cui Daniele Binsacca e gli apprendisti dell'AGIE per l'esecuzione delle parti metalmeccaniche dei mulini. Hanno quindi preso la parola l'ispettore forestale Thomas Schiesser, che si è soffermato sul recupero del castagneto e dell'ontaneto, l'ing. Francesco Gilardi, l'arch. Thomas Meier, il sindaco Aron Piezzi, Fausto Fornera della Sezione Enti locali e il presidente dell'ALPA, Tiziano Zanetti.